Virgilio, 18/01/2013
Moria api: nuovo allarmante report, lUe scrive ai produttori di pesticidi
Syngenta e Bayer avranno fino al 25 gennaio per reagire al parere dell‚Efsa che ha stilato il report. Bruxelles porterà la questione all‘esame del Comitato permanente della sicurezza alimentare.
Un nuovo allarmante rapporto dellEfsa – Autorità europea per la sicurezza alimentare – collega la drastica riduzione della popolazione in Ue dei preziosi imenotteri gialli e neri, che è passata dal 5% al 30% in soli 15 anni, alluso di alcuni specifici pesticidi come il thiamethoxam, clothianidin e imidacloprid, a seconda delle produzioni.
Nella colza, per esempio, è stata individuata la presenza di residui a rischio nel polline e nel nettare, mentre per il mais il problema della contaminazione è legato alla polvere che si alza al momento della raccolta e alle gocce che si formano sulle piante su cui si posano le api.
Conclusioni scientifiche che per la prima volta, a proposito di questo tema, la Commissione europea definisce “inquietanti tanto da richiedere una reazione tempestiva.
Nellimmediato – ha affermato Frederic Vincent, portavoce del commissario alla salute Tonio Borg – la Commissione Ue scriverà alle società produttrici, Syngenta e Bayer, che avranno fino al 25 gennaio per reagire al parere dell‚Efsa. Inoltre, Bruxelles intende portare la questione il prossimo 31 gennaio all‘esame del Comitato permanente della sicurezza alimentare dove sono presenti i rappresentanti dei 27 Stati membri. Nulla al momento è definito, ma il portavoce tiene a precisare che Bruxelles è pronta a «prendere le decisioni necessarie» per far fronte al problema.
A difesa dei neonicotinoidi, i pesticidi incriminati, si schiera Agrofarma – Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica – che sottolinea come, secondo le evidenze emerse dal report Efsa, luso sicuro e corretto dei neonicotinoidi nelle idonee condizioni di impiego non incida sul declino delle popolazioni di api. Lassociazione cita poi uno studio condotto dall‚Humboldt Forum for Food and Agriculture, secondo il quale, se in agricoltura non fossero più realizzabili i trattamenti sotto accusa vi sarebbero, oltre che danni economici per più di 4 miliardi di euro, anche gravi conseguenze sull‘occupazione nelle zone rurali dell‚UE.
Sulla stessa linea le organizzazioni agricole e cooperative Ue riunite nel Copa e nel Cogeca che sottolineano l‘impatto positivo di questi prodotti sulle rese produttive, sul reddito dei produttori e quindi sul lavoro.
A tal proposito, Frederic Vincent, intervistato dallAnsa, si è limitato a precisare che «Copa e Cogeca si focalizzano unicamente sull‚aspetto economico, mentre la Commissione Ue con l‘Autorità per la sicurezza alimentare (Efsa) su quelli scientifici e ambientali».
vedere anche:
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