Il Manifesto del 24/5/2003
Scandalo Bayer: farmaci a rischio aids venduti in Asia e America latina
Dopo il caso Lipobay, il colosso farmaceutico Bayer è di nuovo nella bufera. Negli anni `80, infatti, una unità della multinazionale tedesca avrebbe venduto dosi per milioni di dollari di un farmaco mettendo a rischio Aids gli emofiliaci di Asia e America latina, mentre una versione più sicura della stessa medicina veniva distribuita negli Stati uniti e in Europa. Lo scandalo è stato denunciato dal New York Times, anche se la Bayer smentisce tutto. Tutto sarebbe cominciato quando la Cutter biological, una filiale della Bayer con sede in North Carolina, introdusse sul mercato una versione più sicura di un farmaco anticoagulante che permette una vita normale agli emofiliaci. La nuova versione della medicina fu introdotta in Europa e Usa nel 1984, mentre per oltre un anno in Asia e Sudamerica sarebbe stata venduta la vecchia versione del prodotto per smaltire le scorte invendute. Il nuovo farmaco infatti annullava i rischi dell’Aids, perché il plasma veniva trattato al calore e il virus veniva ucciso. E, secondo il New York Times, solo a Taiwan almeno cento emofiliaci si sarebbero ammalati di Aids in seguito alla decisione di continuare a vendere il vecchio prodotto.