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Global Compact

Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer
18 Giugno 2009

Lettera aperta all’ufficio per il Global Compact delle Nazioni Unite

La Bayer va esclusa dal programma Global Compact delle Nazioni Unite

Caro Signor Georg Kell,

la Coalizione contro I pericoli derivanti dalla Bayer, un network internazionale con base in Germania, sta monitorando da oltre trenta anni le attività della compagnia chimica e farmaceutica Bayer. Lavoriamo su un’ampia gamma di questioni: le emissioni nocive degli impianti della Bayer, i pericoli causati dai prodotti della Bayer (pesticidi, farmaci, sostanze chimiche), gli incidenti negli impianti della Bayer, le pressioni corporative esercitate, le condizioni di lavoro ecc.

Con questa lettera desideriamo sottoporle la nostra protesta per le recenti gravi violazioni dei principi e delle misure di integrità del programma Global Compact da parte della Bayer. La partecipazione della Bayer a tale programma va a detrimento della reputaziome e della credibilità del Global Compact e dei suoi partecipanti.

La situazione della sicurezza sul sito della Bayer di Institute negli Stati Uniti rimane critica. Vi si producono e vi sono immagazzinate grandi quantità di sostanze chimiche altamente tossiche quali il Metil-isocianato (MIC) e il fosgene. Incidenti anche gravi, vi avvengono regolarmente. Negli anni ‚80 la fabbrica apparteneva alla Union Carbide ed era considerata l‘impianto gemello di quello tristemente famoso di Bhopal in India, dove, nel dicembre del 1984, fuoriuscirono 30 tonnellate di MIC e morirono almeno 15.000 persone. In nessun altro posto degli stati Uniti vengono oggi prodotte e immagazzinate quantità così grandi di MIC.

Nell‚Assemblea degli azionisti dello scorso anno, l‘amministratore delegato della Bayer, Werner Wenning, ha negato la necessità di qualunque intervento, dicendo che l‚impianto era conforme agli standard più recenti e che aveva un tasso di incidenti ottimo. Malgrado queste assicurazioni, il successivo grave incidente all‘impianto avvenne dopo soli quattro mesi, il 28 agosto, quando a Institute esplose una cisterna di stoccaggio. Due lavoratori morirono e i residenti locali furono costretti a rimanere in casa per molte ore. I tremori furono avvertiti in un raggio di oltre 15 chilometri e i testimoni oculari parlarono di onde d‚urto simili a quelle dei terremoti.

La Occupational Safety and Health Administration OSHA (l‘Ente statunitense per la sicurezza e la salute sul lavoro), dopo aver analizzato l‚incidente ha sollevato critiche ai sistemi di emergenza risultati difettosi, alle procedure d‘emergenza non adeguate e alla mancanza di preparazione dei dipendenti. In totale l’OSHA ha identificato 13 serie violazioni delle regole sulla sicurezza.

Peggio ancora, secondo una investigazione condotta in aprile dal Congresso degli Stati Uniti, l’area in questione è scampata per miracolo a una catastrofe che avrebbe potuto essere peggiore di quella del 1984 a Bhopal. Gli investigatori del Congresso hanno scoperto che l’esplosione “è andata pericolosamente vicina” a danneggiare un serbatoio di stoccaggio di MIC. Se la cisterna esplosa avesse colpito il serbatoio di MIC “le conseguenze avrebbero potuto oscurare il disastro del 1984 in India” (vedi: http://energycommerce.house.gov/index.php?option=com_content&view=article&id=1583&catid=133&Itemid=73).

Il rapporto degli investigatori aggiunge: “Le prove raccolte dal Comitato investigativo, dimostrano che la Bayer ha scelto di agire in segretezza negando informazioni importantissime ai soccorsi locali, statali e della Contea; limitando l’uso di informazioni fornite agli investigatori federali; agendo contro I canali di informazione e I gruppi di cittadini preoccupati dei pericoli derivanti dalle attività della Bayer; fornendo al pubblico informazioni inaccurate e fuorvianti”. Il comitato è riuscito a ottenere documenti interni in cui veniva suggerito come la direzione dell’impianto avrebbe dovuto trattare i gruppi di cittadini locali e i giornalisti. Uno dei documenti diceva: “Il nostro obiettivo con People Concerned About MIC (un gruppo di cittadini locali preoccupati dalla pericolosità del MIC) deve essere quello di marginalizzarli. Lo stesso va fatto nei confronti di The Charleston Gazette (uotidiano locale)”.

Queste scoperte provano che la Bayer viola sistematicamente vari principi del Global Compact, come il Principio 7 (protezione ambientale precauzionale), il Principio 8 (impegno specifico nella difesa ambientale) e il Principio 9 (diffusione di tecnologie amiche dell’ambiente). Le politiche della Bayer non si adeguano ai principi del Global Compact sui diritti umani e sull’ambiente e sono quindi dannose alla credibilità del programma. Per questo la invitiamo ad escludere la Bayer dal Global Compact.

La Bayer ha iniziato dozzine di collaborazioni e sponsorizzazioni con organizzazioni mediche, ambientali o educazionali, particolarmente nei campi in cui la compagnia è più criticata. La compagnia ha approfittato di queste collaborazioni per sviare le critiche dei gruppi di attivisti o dei media e per sfruttare la buona immagine dei suoi partner in modo da presentare una facciata umanitaria, senza però cambiare il suo comportamento nella realtà dei fatti. La collaborazione con le Nazioni Unite occupa un sacco di spazio sul sito web della Compagnia e in molte delle sue brochure pubblicitarie.

La BAYER ha una lunga storia di precedenza data al profitto piuttosto che ai diritti umani e a un ambiente sano. La Bayer ha cessato la produzione di sostanze pericolose solo quando ha dovuto cedere sotto la pressione del pubblico. La Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer, ha documentato centinaia di casi in cui i prodotti o le fabbriche della Bayer hanno danneggiato persone e ambiente. Su richiesta possiamo fornire ulteriori prove sulle violazioni della Bayer dei principi del Global Compact.

Nel ringraziarla per l’attenzione concessa a questa importante questione rimaniamo in attesa di una sua risposta.
Saluti

Philipp Mimkes
Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer
www.cbgnetwork.org (anche in italiano)