Comunicato Stampa, 31 marzo 2008
Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer (Germania)
Contromozioni all‚assemblea annuale degli azionisti Bayer
Il gruppo tedesco Coalizione contro i pericoli derivanti dalla BAYER ha reso pubbliche le contromozioni che presenterà all‘assemblea annuale degli azionisti. La Coalizione discuterà le proposte durante l‚assemblea che si terrà a Colonia il 25 aprile. Gli argomenti principali saranno le vendite del Trasylol, la costruzione di inceneritori di rifiuti e di centrali a carbone su siti della Bayer, le attività commerciali in Myanmar e la continua partecipazione della Bayer a „cartelli“ di accordi illegali sui prezzi.
La Bayer ha pubblicato le contromozioni sul suo sito web. Il testo integrale è riportato qui sotto.
Contromozione: le azioni del consiglio direttivo non vengono ratificate
Motivazioni: nell‘ultimo anno fiscale la Bayer ha nuovamente violato le regole della gestione aziendale responsabile. Il consiglio direttivo è responsabile di ciò. Ecco una selezione di esempi recenti.
Solo nel novembre 2007, dopo l‚intervento dell‘Istituto federale per i farmaci e le apparecchiature mediche (BfArM) la BAYER ha sospeso le vendite del Trasylol, il suo farmaco di appogio alla chirurgia cardiaca. Sebbene i rischi del Trasylol siano noti da tempo, la direzione ha promosso il farmaco fino alla fine. Secondo il dott. Dennis Mangano, la tempestiva sospensione delle vendite avrebbe potuto salvare la vita a 22.000 pazienti. Il dott. Mangano ha dimostrato già due anni fa che il Trasylol causa un numero superiore alla media di gravi effetti collaterali come per esempio danni ai reni, infarti e ictus. Recentemente si è venuto a sapere che uno studio commissionato dalla Bayer ancora negli anni 70, dimostrava il rischio di danni ai reni. Ma i risultati finirono in un cassetto. All‚inizio degli anni 80, la Bayer fu nuovamente informata dei rischi, ma continuò a vendere il Trasylol senza curarsi delle conseguenze (ulteriori informazioni: http://www.cbgnetwork.de/2351.html).
La BAYER è una delle poche compagnie occidentali che fa affari con Myanmar malgrado la catastrofica situazione di quel paese nel campo dei diritti umani. La BAYER ha una sussidiaria a Rangoon dove sta preparandosi a sperimentare alcune varietà ibride di riso. Un manager della BAYER, Harald Printz, ha detto: „ Non sappiamo quando il paese sarà aperto, ma siamo preparati. Se ci vogliono 20 anni, ci vogliono 20 anni. Noi guardiamo alle prospettive a lungo termine. Crediamo che facendo così anno dopo anno, finiremo per avere una buona posizione di mercato, anche se ci volessero 20 anni“. L‘attività commerciale in Myanmar è impossibile senza cooperare col regime militare e ciò significa legittimare e finanziare la giunta militare. Le affermazioni di Printz dimostrano che la Bayer non si ferma nemmeno all‚idea di una collaborazione a lungo termine col regime militare. Particolarmente sullo sfondo dei passati rapporti di cooperazione della BAYER con regimi repressivi (a cominciare dagli stretti legami col Terzo Reich, continuando coi rapporti di collaborazione col regime sudafricano dell‘Apartheid e con le dittature militari del Sud America) non esistono giustificazioni perché la Bayer abbia rapporti di affari con Myanmar (ulteriori informazioni: http://www.cbgnetwork.de/2153.html).
E‚ prevista la costruzione di impianti per la produzione di vapore nei siti di proprietà della BAYER a Brunsbuettel e Dormagen. Nel solo sito di Brunsbuettel oltre 370.000 tonnellate di rifiuti andranno in fumo ogni anno. Gli impianti non sono necessari per il trattamento di rifiuti interni e prima o poi inceneriranno anche rifiuti provenienti dall‘estero. La tecnologia di filtrazione prevista (un processo a secco di purificazione dei gas di combustione emessi), è molto al di sotto della tecnologia più avanzata disponibile. Perciò l‚impianto rilascerà nell‘atmosfera grandi quantità di polveri, metalli pesanti, fluorocarburi e anidride carbonica. La costruzione di un numero sempre maggiore di inceneritori inibisce l‚avvio di un sistema di riciclo ecologicamente valido. Nella sola Brunsbuettel sono state avanzate obiezioni da oltre 3.000 residenti.
Assieme alla ditta Trianel, la BAYER vuole costruire una centrale elettrica a carbone a Krefeld-Uerdingen. Un impianto del genere emetterebbe in un anno 4,4 milioni di tonnellate di anidride carbonica, 4.000 tonnellate di anidride solforosa e 4.000 tonnellate di ossidi di azoto. Vi sono anche piani per la costruzione di una centrale a carbone sui siti della Bayer a Antwerp e Brunsbuettel. E‘ previsto l‚uso di carbone importato per tutte e tre le centrali, il che significa che ci saranno ulteriori emissioni dovute al suo trasporto.
Costruire questi distruttori di clima, significa introdurre impianti per la produzione di energia dannosi per l‘ambiente la cui presenza si prolunga poi per periodi di svariati decenni. In questo modo la BAYER rinnega la sua coraggiosa promessa di voler „stabilire nuovi standard nella protezione del clima“.
Nel novembre scorso la BAYER ha organizzato una conferenza stampa sul tema della protezione del clima. Che ciò fosse solo apparenza è evidente dal fatto che le previste centrali a carbone non sono state nemmeno menzionate. (ulteriori informazioni: http://www.cbgnetwork.de/2272.html)
Contromozione: Le azioni dei membri del Consiglio dei Supervisori non vengono ratificate
Motivazioni: Il Consiglio dei revisori non compie adeguatamente le sue funzioni di controllo del lavoro del Consiglio Direttivo e perciò le sue azioni non possono essere ratificate. Ecco alcuni esempi di politiche aziendali irresponsabili che sono tollerate dal Consiglio dei Supervisori.
Sono stati scoperti ancora nuovi „cartelli“ in cui la BAYER risulta coinvolta. In gennaio, un rapporto della Banca Mondiale ha provato che la BAYER ha illegalmente alterato i prezzi di alcuni pesticidi durante un programma antimalarico in India. Sempre in gennaio l‚Agenzia Antitrust Europea ha imposto delle multe alla BAYER e ad altre compagnie farmaceutiche dopo aver provato che queste avevano provocato l‘esclusione dal mercato dei prodotti OTC di alcuni ditte concorrenti. In gennaio e dicembre sono venuti alla luce altri due cartelli nel settore della gomma per i quali la BAYER ha pagato una multa di 29 milioni di euri. Nell‚ottobre scorso l‘Agenzia Antitrust Tedesca ha fatto irruzione negli uffici della BAYER perché la compagnia aveva concesso generosi sconti alle farmacie, le quali in compenso erano state indotte a mantenere i prezzi „raccomandati“ dalla BAYER e a desistere dal praticare qualunque sconto (ulteriori informazioni: http://www.cbgnetwork.de/1535.html).
Con l‚acquisto della Schering, la BAYER è diventata la più grande fornitrice del mondo di ormoni e contraccettivi. La ditta dell‘ex Germania dell‚Est, Jenapharm, coinvolta in precedenza in casi di doping è anch‘essa entrata a far parte del gruppo. Nelle sue campagne pubblicitarie, la BAYER lancia costantemente iniziative sulla pianificazione familiare e sulla sessualità. La Compagnia sponsorizza vari forum su internet, finanzia campagne internazionali come la „Giornata mondiale della contraccezione“, commissiona inchieste e lancia iniziative come Family Planning International.
I motivi di questo impegno, riportati sulla homepage del sito della BAYER, eccheggiano come affermazioni critiche della globalizzazione („guerra alla povertà nel mondo, protezione dell‚ambiente, globalizzazione più giusta“). In realtà sembra che la BAYER cerchi di promuovere i prodotti ormonali come standard mondiale nella contraccezione, in quanto i profitti sono enormi. La pillola è il farmaco più venduto della BAYER con cifre annuali di oltre un miliardo di euri. Attraverso un‘ampia profusione di campagne pubblicitarie, gli effetti secondari, alcuni dei quali sono molto gravi, come trombosi, emboli, depressione e tumori al seno, sono messi in secondo piano. Milioni di donne sono a rischio, la maggior parte delle quali inconsapevolmente.
La BAYER, con grandi spese pubblicitarie, vuole anche promuovere le terapie ormonali per uomini. Le indicazioni della BAYER per un possibile trattamento col testosterone includono aumento del girovita, riduzione della libido, perdita di capelli e diminuzione della densità ossea, tutti sintomi ritenuti normali fenomeni di invecchiamento fino a 5 anni fa. Siti web come www.testosteron.de, gestito dal dipartimento pubblicitario della BAYER, promettono un „deciso miglioramento nella qualità della vita e della salute dei maschi“. Però non esiste alcuno studio a lungo termine sui rischi del trattamento con testosterone. Studi a breve termine hanno comunque fornito indicazioni che i prodotti a base di testosterone favoriscono il cancro alla prostata e possono provocare danni al fegato. I medici sono contrari ad intervenire sul bilancio ormonale senza una serio motivo medico.
Nell‚agosto scorso il Ministero dell‘Agricoltura dello Stato di Nord Reno-Westfalia ha scoperto semi di rapa geneticamente modificati e non approvati in Germania. Malgrado ciò i semi sono stati seminati su un‚area di 1500 ettari. La contaminazione è dovuta a un seme resistente agli erbicidi, prodotto da BAYER CropScience. Così come negli Stati Uniti, dove il riso convenzionale è stato contaminato nel 2006 da un tipo di riso della BAYER resistente agli erbicidi ed è stato in seguito distribuito sul mercato mondiale, la contaminazione della rapa è probabilmente dovuta agli esperimenti in pieno campo condotti molti anni fa. La BAYER si rifiuta di accettare alcuna responsabilità per danni.
Il caso dimostra ancora una volta come l‘ingegneria genetica in agricoltura porta inevitabilmente ala contaminazione dei semi convenzionali. Malgrado ciò la BAYER cerca nuovi mercati. In Australia la BAYER vuole coltivare rape geneticamente modificate e la Compagnia ha anche richiesto all‚Unione Europea il permesso di importare riso e rape geneticamente modificati (ulteriori informazioni: http://www.cbgnetwork.de/2156.html).
Una campagna organizzata dalla Coalizione contro i pericoli derivanti dalla BAYER e altre iniziative hanno avuto come risultato il bando dell‘incenerimento di rifiuti tossici australiani negli impianti della BAYER. Ma la Compagnia si rifiuta di dichiarare i rifiuti importati secondo il paese di origine e il contenuto. La BAYER ha ammesso di aver incenerito rifiuti tossici di 300 compagnie sia tedesche che straniere, anche se gli impianti in origine erano stati approvati solo per i rifiuti provenienti dalla BAYER stessa. E‘ inaccettabile che un paese tanto densamente popolato e con un livello di inquinamento ambientale già alto come la Germania, debba subire ulteriori trasporti di rifiuti tossici (ulteriori informazioni: http://www.cbgnetwork.de/2033.html).