Secolo Trentino, 21 settembre 2015
Al via il processo sulla Pillola contraccettiva killer
Golia contro il gigante, ovvero Felicitas Rohrer contro il colosso Bayer. Nella città tedesca di Waldshut il 5 Novembre, come riporta Vita, avrà luogo il primo processo che vede schierati da una parte la studentessa, dall’altra la casa farmaceutica. La giovane, 25 anni, aveva iniziato ad assumere Yasmin, pillola contraccettiva a base di drospirenone come componente progestinica e poco tempo dopo era stata vittima di una grave embolia polmonare. La Rohrer oggi chiede un risarcimento di 200.000 euro per danni morali e materiali; il suo legale rappresenta altre 8 vittime di gravi effetti collaterali conseguenti l’assunzione del contraccettivo.
Secondo l’Ema, Agenzia Europea del Farmaco, il rischio di trombosi venosa nelle donne che utilizzano pillole al drospirenone si alza a 9-12 casi su diecimila rispetto ai 2 casi su diecimila che riguardano le donne che non assumono anticoncezionali. Tali dati non considerano però altri elementi che tendono a inficiare negativamente sul tasso di rischio, come la combinazione fumo-anticoncezionale. Aspetto fondamentale che deve precedere la somministrazione dei farmaci è l’accertamento del medico curante delle codizioni ideali per l’assunzione tramite lo screening dei valori di trobofilia.
Secondo la Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer (CBG) le pillole di nuova generazione andrebbero totalmente bandite dal mercato farmaceutico. Per i menri della CBG, la Bayer punta a una propaganda che esalta gli effetti miracolosi per le giovani, quali la scomparsa dell’ acne, il miglioramento della ritenzione idrica e la diminuzione del peso corporeo, elementi che di sicuro fanno presa sul pubblico femminile particolarmente sensibile a certi temi, ma evita di menzionare chiaramente la gravità degli effetti collaterali possibili dopo l’assunzione.
Non si può certo dire che per la Bayer queste accuse arrivino come un fulmine a ciel sereno: i dati dei rapporti annuali della casa tedesca parlano chiaro e non nascondono che al 31 gennaio 2015, risultano registrati accordi senza ammissione di colpa, con 9.500 donne colpite da patologie conseguenti alla somministrazione dei farmaci contenenti drospirenone (Yasmin e Yaz), per un totale di 1,9 miliardi di dollari di indennizzi. Di Giulia Ceccagno
Vita, 10 settembre 2015
Germania: al via la prima causa legale contro la Bayer per i contraccettivi
Il 5 novembre, al tribunale regionale della città tedesca di Waldshut, inizierà una causa civile contro la compagnia farmaceutica Bayer. La parte lesa è Felicitas Rohrer che, dopo l‚assunzione di una pillola contraccettiva ha sofferto di una grave embolia polmonare alla quale è sopravvissuta solo grazie a circostanze fortunate. La richiesta è la messa al bando delle pillole Yaz, Yasminelle e Yasmin.
Felicitas Rohrer così commenta: «Sono contenta che finalmente sia iniziata una causa in Germania. In molti altri paesi ci sono denunce pendenti contro la Bayer per le pillole contraccettive contenenti drospirenone e sono state pagate grosse cifre di indennizzo. Una decisione in tribunale è attesa da tempo». La Rohrer chiede 200 euro per danni materiali e morali. Il suo legale rappresenta anche altre 8 vittime.
A seguito degli inviti della Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer (CBG Germania), Felicitas Rohrer ha presenziato più volte all‘Assemblea degli Azionisti della Bayer, ma il Consiglio della Compagnia non ha mai accettato le sue offerte di dialogo né la sua richiesta di bandire i prodotti in questione.
Anche Philipp Mimkes del Consiglio della Coalizione chiede la messa al bando: «Lo scopo dei contraccettivi è di prevenire la gravidanza e le pillole precedenti lo raggiungono con altrettanta efficacia di quelle nuove. La maggior parte dei danni causati da Yasmin, Yaz e Yasminelle si potrebbero evitare. Noi speriamo che il processo porti almeno al bando di questi farmaci».
La massiccia pubblicità per Yaz e Yasmin è mirata in special modo a ragazze e donne in giovane età con promesse di riduzione di peso e sollievo dall‚acne giovanile. La BayerR però non attira mai l‘attenzione sul più accentuato profilo di rischio associato ai prodotti che contengono l‚ormone drospirenone.
Studi dimostrano che per le pillole contenenti drospirenone, il rischio di embolia o trombosi è dalle due alle tre volte più alto che per le pillole di seconda generazione. In Francia il servizio sanitario nazionale non copre più i costi per le pillole contenenti drospirenone e il numero di trombosi letali nelle donne giovani è fortemente diminuito. Le autorità preposte alla salute in U.K., nei paesi del Benelux, in Danimarca e in Norvegia hanno emesso degli avvertimenti riguardo all‘aumento di rischio con l’uso di queste pillole.
Nel 2014 il fatturato di questa famiglia di prodotti è stato di 768 milioni di euro. La Bayer ha già pagato indennizzi per 1,9 miliardi di dollari alle vittime del drospirenone negli Stati Uniti.