Comunicato Stampa; 21 aprile 2015
Vendita della Divisione Plastiche della BAYER:
Contromozione all‚Assemblea annuale degli azionisti
La separazione della Divisione Plastiche Bayer MaterialScience (BMS) avverrà probabilmente a spese dei dipendenti, specialmente fuori dalla Germania. Inoltre la Compagnia abdica così dalle sue responsabilità sulla sicurezza degli impianti più pericolosi.
La Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer (CBG Germania), ha inserito una contromozione nella prossima assemblea degli azionisti della BAYER, chiedendo di non ratificare le azioni del Consiglio dei Supervisori. La mozione sarà discussa nell‘assemblea che si terrà a Colonia il 27 maggio.
In settembre, la Compagnia ha ceduto alle pressioni dei mercati finanziari, annunciando la separazione della sua Divisione Plastiche. Gli investitori chiedevano tale passo da anni per aumentare ulteriormente il margine di profitto che è già a due cifre. In breve tempo le società private equity Advent, Carlyle, Cinven e KKR hanno espresso interesse nell‚acquisto.
La separazione avverrà probabilmente a spese degli oltre 16.000 dipendenti. Negli ultimi anni, la forza lavoro è stata costretta a fare numerose concessioni per mantenere la Divisione all‘interno della Compagnia. La BAYER ha introdotto diversi „programmi di efficienza“ che hanno eliminato 2.000 posti di lavoro, chiuso diversi siti e cancellato il pagamento di bonus. Sacrifici inutili.
Un altro problema è il rischio di incidenti industriali: la Bayer MaterialScience gestisce numerosi impianti ad altissimo rischio. La produzione di policarbonati e di poliuretani, comporta l‚uso di enormi quantità di sostanze tossiche come cloro, ammoniaca, monossido di carbonio e addirittura fosgene, il vecchio gas per la guerra chimica.
Axel Koehler Schnura, fondatore della Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer (CBG Germania), che tiene d‘occhio le attività della Compagnia dal 1978, dice: “I futuri proprietari saranno tentati di continuare la strada seguita dalla BAYER e ridurre ulteriormente le spese di manutenzione e quelle per il personale e i servizi antincendio. Questo fa innalzare automaticamente il rischio di incidenti industriali. E‚ irresponsabile e inaccettabile costruire impianti ad alto rischio senza assumersi la responsabilità permanente della loro sicurezza.”
I rappresentanti sindacali nel Consiglio dei Supervisori, hanno acconsentito alla separazione solo dopo le massicce minacce della direzione della multinazionale e, pur avendo negoziato la garanzia dei posti di lavoro, questa vale solo per i dipendenti in Germania e solo per 5 anni. I dipendenti dell‘impianto di Antwerp hanno dovuto scioperare per raggiungere un accordo simile. Negli Stati Uniti invece, dove la BAYER nega al 95% della sua forza lavoro un contratto collettivo e ha eliminato le rappresentanze sindacali da quasi tutti gli impianti, c‚è la minaccia di una drastica riduzione degli standard sociali.
Dalla storia della Divisione Chimica della BAYER, che è stata separata 10 anni fa col nome di Lanxess, risulta chiaro come andranno le cose nel lungo termine. Dopo la separazione della Lanxess, sono stati eliminati migliaia di posti di lavoro e un‘alta percentuale dei dipendenti ha subito riduzioni di paga o è stata trasferita ad altri siti. Nel corso degli anni la Lanxess è stata suddivisa in pezzi sempre più piccoli. Molte unità sono state chiuse e altre vendute in vista di un possibile acquisto da parte di una società private equity. E‚ probabile che la sorte di BMS sia analoga.
Inoltre, città come Leverkusen, Krefeld e Brunsbuettel rischiano di incassare meno tasse. Infatti le società private equity tendono a contabilizzare il prezzo pagato per l‘acquisto di una compagnia, come debito di bilancio della compagnia stessa, per diminuire i profitti e dunque le tasse da pagare. Oltre a questo, le società private equity hanno spesso la loro sede legale nei paradisi fiscali.