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L`azionista critico

Elisabetta D'Agostino, 31/5/2005

L'azionista critico

Per ottenere dalle aziende una maggiore responsabilità etica, sociale ed ecologica generalmente si ricorre al consumo critico e al boicottaggio. In tutta Europa però si diffonde sempre di più un nuovo efficace strumento: l'azionariato critico.

La teoria è semplice: si acquistano azioni dell'azienda che commette scorrettezze o violazioni, ci si presenta all'assemblea dei soci e, grazie al diritto di parola di cui godonogli azionisti, si denunciano davanti a soci e consiglio le malefatte dell'azienda.

La pratica è invece un po' più complessa e a volte rischiosa: le aziende non amano parlare apertamente dei loro scheletri negli armadi e non sempre reagiscono con garbo a queste accuse. Ne sa qualcosa Philip Mimkes, attivista tedesco della "Coalizione contro i pericoli della Bayer", che ha acquistanto un'azione della Bayer Ag, il colosso farmaceutico di Leverkusen, nel 1995, per potere partecipare, di diritto, all'assemblea degli azionisti e sollevare un argomento generalmente ignorato dai mass media: l'indennizzo degli ex lavoratori forzati impiegati durante il Terzo Reich dalla "Ig Farben" - azienda produttrice del gas Zyklon B, utilizzato per lo sterminio degli ebrei - di cui Bayer faceva parte insieme a due altri colossi tedeschi, BASF e Hoechst. La Bayer non ha gradito l'intervento e a rispedito a casa il sig. Mimkes con una spalla lussata.

Nonostante i rischi che comporta la pratica dell'azionariato critico, in Germania, dove da 20 anni esiste la Federazione delle azioniste e degli azionisti critici, è però sempre più diffusa e, con il tempo, sta cominciando ad ottenere i primi successi; anche grazie al fatto che molti piccoli azionisti non attivi delegano il loro diritto di voto e di parola agli attivisti della Federazione. In questo modo nel 1989 gli azionisti critici hanno accusato la Schering di danneggiare la salute dei lavoratori di una fabbrica di Lima, in Perù, utilizzando la formaldeide - un disinfettante cancerogeno - e sono riusciti a costringerla a usare un disinfettante innocuo.

Gli azionisti critici, diffusi anche il altri paesi europei, si sono ora messi in rete creando la Ethical shareholders Europe (ethicalshareholders.net) e facilitando lo scambio di informazioni.

In Italia tutto tace. Unico esempio di azionista critico: Beppe Grillo che, sfruttando la delega del fratello, nel 1995 si presento dell'assemblea dei soci Telecom, proprio mentre all'esterno era in corso un contenzioso tra l'azienda e 200 utenti del Comitato vittime della Sip, per uno scandalo di bollette gonfiate artificiosamente... anche lì pare l'azienda non abbia gradito.

Per maggiori informazioni: http://www.promiseland.it/view.php?id=1268