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Pillola contraccettiva

giugno 1, 2015, Tempi.it

Ancora dati allarmanti sulla pillola contraccettiva di nuova generazione: rischio trombosi

Una ricerca sul British Medical Journal conferma i gravissimi effetti collaterali potenziali di questi farmaci. Pericoli che la cronaca documenta ormai da tempo

Ci voleva un altro studio per provare quello che la cronaca documenta ormai da tempo. Le pillole contraccettive di nuova generazione possono essere più rischiose delle precedenti. Dopo la morte di diverse donne e le migliaia di cause legali intentate contro case farmaceutiche come la Bayer proprio per gli effetti collaterali di questi farmaci, il British Medical Journal ha pubblicato i risultati di una ricerca condotta dall’Università di Nottingham su 10.500 donne di età compresa fra i 15 e i 49 anni che ne fanno uso, allo scopo di verificare l’effettivo aumento del rischio di trombosi legato al contraccettivo.

I DATI. I dati dimostrano che l’assunzione dei contraccettivi orali di terza generazione aumenta di quattro volte il rischio di sviluppare coaguli di sangue rispetto al resto della popolazione femminile che non ne fa uso. Anche le donne che utilizzavano quelle di seconda generazione presentano, rispetto alla popolazione che non prende la pillola, un rischio di 2,5 volte superiore di sviluppare trombosi venose. Tutte le pillole contraccettive presentano quindi potenziali rischi anche molto gravi. Ma quelle di terza generazione, lanciate negli anni Ottanta e “preferite” da un terzo delle donne che utilizzano la pillola (perché rispetto alle precedenti riducono alcuni effetti collaterali come l’aumento di peso o il mal di testa), secondo i ricercatori dell’ateneo britannico su 10.000 donne causano ogni anno fino a 14 episodi di trombosi in più rispetto alla popolazione non esposta al farmaco.

GLI ULTIMI CASI. Neanche a farlo apposta, la ricerca è stata pubblicata sul British Medical Journal due giorni dopo la diffusione della notizia della morte di Fallan Kurek, 21enne insegnante di sostegno di Tamworth, Inghilterra. Sono stati i genitori della giovane donna a parlare del caso a giornali e tv, scagliandosi contro le autorità che permettono ancora la vendita di simili farmaci: «Non possiamo portarla indietro ma possiamo almeno salvare altre vite», dicono. Una settimana prima l’americana Jordan Ward, ricoverata inseguito a un ictus, ha rischiato la morte per lo stesso motivo. Eppure, negli Stati Uniti, sono 4 su 5 le donne continuano a utilizzare le pillole contraccettive di terza generazione. Nel mondo sarebbero oltre 100 milioni. Benedetta Frigerio