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Lipobay

24 agosto 2001, La Repubblica

Parla l'avvocato tedesco che sta intentando una mega causa internazionale contro la Bayer

Witti: "Le vittime sono già 100 chiederemo un miliardo di dollari"

SARA' la madre di tutte le class action la supercausa che Michael Witti ha presentato contro la Bayer, l'industria farmaceutica tedesca produttrice del farmaco anticolesterolo Lipobay, ritirato dal mercato l'8 agosto. Witti è un giovane avvocato di Monaco di Baviera già carico di soldi e di prestigio per aver vinto, insieme all'ancora più celebre legale americano Ed Fagan, un'altra famosa causa collettiva in cui Witti rappresentava trentamila vittime dei lavori forzati e sopravvissuti all'Olocausto contro le industrie tedesche che durante il nazismo avevano fatto massiccio ricorso al lavoro forzato, banche che avevano saccheggiato i conti degli ebrei finiti nei lager e assicurazioni che avevano incassato milioni di polizze da loro sottoscritte. La class action è l'azione giudiziaria che secondo la legislazione americana può essere agita da un avvocato o gruppo di avvocati per conto di tutte le vittime di una stessa azione delittuosa. La legislazione americana prevede, oltre al risarcimento dei danni, i punitive damages ovvero delle sanzioni molto superiori al danno oggettivo. Oggi Witti è appena tornato da un viaggio all'estero e durante la sua assenza i telefoni del suo ufficio di Monaco e il suo cellulare non hanno mai smesso di squillare.

Avvocato Witti, può dirci quante sono le vittime del Lipobay che lei rappresenterà?
"Al nostro studio sono già arrivate migliaia e migliaia di richieste. E la mia impressione è che il numero sia destinato ad aumentare nell'ordine di altre diverse migliaia, a giudicare dalle telefonate che continuano ad arrivare. Stiamo organizzando un ufficio parallelo ad hoc che si occuperà di questa causa, con un sistema computerizzato e personale relativo. E' l'unico modo per poter far fronte a questo diluvio di richieste. Nessun studio di avvocato può da un giorno all'altro rappresentare più di 50.000 mandanti".

Vi proponete di includere nella class action, insieme alle vittime tedesche e americane, anche quelle di altri paesi? "Certamente. La nostra intenzione è, per così dire, di integrare i paesi europei, naturalmente avvalendoci della collaborazione, paese per paese, di studi legali locali. Ci proponiamo per esempio di entrare nell'azione giudiziaria che sarà fatta in America anche per conto delle vittime italiane del Lipobay, ma avremo bisogno di assistenza in Italia per poterlo fare. Comunque la class action sarà internazionale, riunirà cioè le vittime da tutto il mondo".

La causa sarà presentata negli Stati Uniti o in Germania?
"Principalmente negli Stati Uniti. In Germania come in Italia la class action non è prevista dal sistema giuridico. Possiamo solo includere gli europei che hanno subìto danni nell'azione giudiziaria americana".
Quali sono i capi d'accusa che intendete portare contro la Bayer:
ritardo nell'avvertire i medici dei danni collaterali, oppure nell'aggiornare i cosidetti bugiardini, sperimentazione insufficiente o che altro?
"Tutte queste accuse sono contenute nell'azione giudiziaria che abbiamo promosso: la Bayer ha reagito tardivamente, ha dato informazioni inesatte anche ai medici, ed è stata negligente nei controlli. Ora stiamo preparandoci a provare queste accuse punto per punto nel corso del procedimento".

Che prove avete?
"Prima di tutto ci sono le persone danneggiate. Abbiamo messo insieme un gruppo di periti che lavora con noi. Alcuni sono professori universitari di diritto che stanno esaminando se ci siano state deficienze sotto il profilo del diritto che cosa sia stato trascurato nel procedimento per l'autorizzazione alla commercializzazione del Lipobay o nella politica di informazione della Bayer e alcuni scienziati che dovranno dimostrare i danni provocati dal Lipobay".

In Italia finora hanno ricevuto avvisi di garazia soltanto medici, che hanno prescritto il Lipobay in associazione con altri farmaci capaci di aumentarne i pericoli. Non teme che alla fine medici di base e anche organi di farmacovigilanza risultino più colpevoli della Bayer? "La Bayer sta cercando di far ricadere la colpa su altri nel tentativo di difendersi.Ma è la Bayer la prima responsabile, anche se non possiamo escludere che
in alcuni casi si possa procedere anche nei confronti di medici o ministeri della Sanità che nei diversi paesi si siano resi colpevoli di negligenza".

Quali sono i numeri che lei ha in mano in questo momento per quanto riguarda le vittime? "Si può parlare di almeno cento persone in tutto il mondo la cui morte è collegata all'assunzione di Lipobay, anche se questo non significa che il Lipobay sia direttamente responsabile del decesso di queste persone. Solo in Grecia, Germania e Stati Uniti siamo quasi a cento morti".

Quale sarà l'ordine di grandezza della causa in termini di denaro?
"Siamo vicini al miliardo di dollari".

Che cosa consiglia a coloro che ritengono di aver subito danni dal Lipobay e vogliono far causa alla Bayer? "Di avere pazienza. In America
non ci sono scadenze per intentare un'azione e il procedimento avrà purtroppo tempi molto lunghi".

di VANNA VANNUCCINI